Luigi Erba è nato a Lecco nel 1949. Laureato in Materie Letterarie all’Università Cattolica di Milano nel 1974 con una tesi sulla prosa e la critica di Galileo Galilei, ha insegnato nella scuola media inferiore e in un istituto Tecnico Industriale. Ha sempre coltivato fin dagli anni sessanta la dimensione della fotografia, scrivendo spesso di essa e di arte contemporanea. Fondamentale è stata la partecipazione ad un corso annuale tenuto da Oscar Ghedina e la frequentazione da sempre del laboratorio fotolitografico del padre a Milano. Non ha intrapreso la carriera professionale, dedicandosi parallelamente all’insegnamento, ad una ricerca linguistica sull’immagine costante negli anni che spesso coinvolgeva la stessa poesia, traducendo per diletto autori quali ad esempio William Blake.
Le sue prime esperienze fotografiche risalgono agli anni settanta con un paesaggio alpino, sempre fantastico e interiore, inventato, lontano da connotazioni topografiche, ma con tipici segni riferiti all’architettura (posato il più lontano possibile- Favrod).
Questo era anche ottenuto, a volte, con l’uso di elaborazione in camera oscura (quali esasperati toni bassi, retini tipografici, separazioni tonali, solarizzazioni, rivelatori alla paraformaldeide), potendo utilizzare materiali e mezzi del laboratorio fotolitografico milanese del padre; inizia così a maturare la consapevolezza che il linguaggio è frutto dell’uso e della sperimentazione di strumenti e materiali. Parallelamente documenta l’esodo e l’abbandono delle case di montagna (“Via Rovina”, in Val Tartano), concentrandosi sulle loro strutture, sintetizzando segni lirici di memoria dentro rimandi antropologici (Sara Fontana). Sono anni questi di partecipazione a concorsi fotografici, tra cui spesso viene premiato anche tra i giovani (a proposito si può ricordare che proprio a Lecco nel 1971 fu premiato con Pino Settanni).
Nei primi anni ottanta, dopo il periodo dedicato alla ripresa di oggetti “congelati” d’inverno in discariche decontestualizzati dal loro uso quotidiano, poi rielaborati con i nuovi materiali del digitale ed oggettualizzati nel 2007 in teche in plexiglass (“Ritrovamenti”, Miart Milano), si avvicina ad un paesaggio urbano periferico quotidiano della città dove abita, descritto sempre in modo fantastico e interiore. Sulla scia di una dichiarata non oggettività inizia la ricerca più sistematica basata sull’immagine multipla, riflettendo sull’esperienza concettuale, affrontando i concetti di spazio, tempo e luogo in nome di un’ interpretazione più lirica e individuale, basata sulla memoria, la percezione, la visione, riducendo gli ultimi segni-frammenti dei luoghi personalmente vissuti, prima attraverso sequenze, poi arrivando a tavole antropologiche di scrittura (es viti, gelsi, case di montagna- vecchio nucleo di Frasnida) e comunque sempre rimettendo in gioco il ruolo dell’immagine unica e la topografia oggettiva dei luoghi in una dimensione di sogno-memoria. Ha scritto e scrive costantemente, come giornalista pubblicista, su giornali, riviste, cataloghi di arte contemporanea, curando anche mostre e manifestazioni e comunque frequentando da sempre galleristi, artisti tra cui Antonio Scaccabarozzi, Tino Stefanoni, critici quali Alberto Veca, poi Roberto Mutti ed Elisabetta Longari, design quali Giulio Ceppi con cui realizza numerose mostre, progetti. Sarà fondamentale la collaborazione e conoscenza, in ambito più specifico, di artisti come Aldo Tagliaferro, Mario Cresci, Franco Fontana e Mario Giacomelli con cui firmerà poi, nell’agosto del 1995 a Senigallia, il Manifesto del Centro Studi Marche “Passaggio di Frontiera”. Così a metà degli anni ottanta la frequentazione a Morterone (Lecco) del nucleo di artisti e critici che, lavorando con il poeta Carlo Invernizzi, realizzano mostre e iniziative varie: sono, tra gli altri, Gianni Colombo, Dadamaino. Aricò, Pinelli, Ciussi, Varisco, Nigro. In questo contesto si consolida la consapevolezza che i segni del territorio passato e la natura contengono nella loro universalità possibili alfabeti di un linguaggio estremamente contemporaneo. Le mostre su Frasnida (1988-1999 sono una testimonianza e ulteriore consapevolezza di una simbiosi tra progettualità, emozione e visione) che lo portano a definire una particolare poetica sull’antropologia e la visione del paesaggio totalmente opposte all’oggettività.
Parallelamente, attraverso il suo Concettualismo lirico, come è stato definito da Elena Pontiggia e Daniela Palazzoli, inizia a realizzare un programma di riflessione metalinguistica sulla espressività della ripresa pura, del mezzo e della pellicola, approfondendo i concetti di simultaneità e relazione visiva, di progetto e casualità, metodo ed emozione, reale ed immaginario, conscio ed inconscio, uno e tutto che saranno la base sistematica per gli ulteriori sviluppi (1987-93 “Interfotogrammi”- utilizzo dei due scatti successivi comprendendo a livello visivo lo spazio-intercapedine non impresso della pellicola). Quindi l’immagine basata sul dittico, sempre in sede di ripresa, diventa polittico con i “Polifotogrammi” e successivamente le sequenze realizzate in tempi e luoghi diversi si sovrappongono dando origine al ciclo di “Un luogo sull’altro” (1996-2005). In questo contesto il suo lavoro si definisce sempre di più come ultima riflessione possibile sulla pellicola come supporto espressivo e sulla capacità di produrre anche elementi di incontrollabilità che costituiscono la magica espressività della fotografia (Alberto Veca). Della fotografia come deposito dell’inconscio e del possibile riutilizzo dello scatto in base alla propria conoscenza in progress (“Nel ripostiglio dell’immaginario”). Il lavoro sul tempo e la ripresa, sulla soglia della nuova era del digitale dal 1995-96, propone un’immagine spesso casuale, incontrollabile, condizionata da una mnemotecnica della memoria ( Stefania Burnelli); si pone anche in aperta polemica con la topografia asettica del territorio e l’immagine analitica, verso una visione più libera, sognante, di riacquisizione quindi dello stesso gesto del fotografare, pur in una precisa metodologia di lavoro. La sua dialettica dei luoghi (Roberto Mutti) genera così degli spazi diversi nello scorrere fotografico della pellicola, la tensione dell’uomo di essere in più posti e nello stesso tempo in nessuna parte. Solamente nell’immagine tecnologica (Palazzoli).
Ancora in chiave linguistica e in questi anni (1988-93) ha interpretato l’opera di diversi artisti (Vicentini, Aricò, Maraniello, Gianni Colombo, Ciussi, Varisco) , successivamente l’incisore marchigiano Luigi Bartolini (1995 “Bartolini rivisitato”). In particolare quest’ultimo lavoro in dittici, realizzati in camera oscura ponendo insetti, parte di pellicola direttamente a contatto della carta fotografica sulla proiezione di un negativo generano un particolare fotogramma. Le stesse foto con altre diverranno “matrici” per la digitalizzazione e il relativo utilizzo di diversi materiali per la mostra ”Camera chiara, camera oscura” (Milano 2008) che porrà in rapporto dialettico analogico e digitale. In particolare in questi “Panorami per insetti” tutto funziona come se fosse stato inglobato dal tempo dal plexiglass in un cristallo d’ambra (Elisabetta Longari). Nel 2007 realizza una mostra con il pittore Tino Stefanoni “Lecco Archeologia di un paesaggio” (sede API e galleria Melesi) dove continua a riflettere sui materiali fotografici accumulati nel tempo, riguardanti le aree industriali dismesse nel territorio lecchese. Iniziano i “ Paesaggi dissolti” che si estenderanno anche alle vecchie architetture alpine. Successivamente, (Verona “Dalla Fotografia d’Arte all’arte della Fotografia” 2009, realizzata con Fabio Castelli con cui ha condiviso sin dalla Miart 2007 la totale sperimentazione di materiali che pongono in un particolare e nuovo rapporto con lo stampatore esecutore, quasi come nella vecchia bottega degli incisori –“Camera chiara, camera oscura”, galleria Fotografia Italiana) continua la ricerca sugli ultimi resti sempre delle aree industriali della sua città, denominati “Paesaggi”- “Ex paesaggi”, lavorando sul rapporto memoria sogno e sulla percezione visiva di riprese (slittamenti) utilizzando nella prima fase, cioè in quella analogica, due apparecchi fotografici tra di loro antitetici quali la vecchia Rollei biottica e la Olga.
Ha fatto parte di numerosi comitati artistici di festival fotografici, partecipando a diverse letture portfolio sin dai tempi della Pedana del Sicof.
Nel 2013 con un progetto a quattro mani unitamente allo stampatore Roberto Berné vince la seconda edizione del prestigioso premio BNL Gruppo BNP PARISBAS al MIA di Milano. Nello stesso anno il "Premio Creatività" al Photofestival di Nettuno "Attraverso le pieghe del tempo"; quindi in Ottobre il premio "Gentile da Fabriano", come autore firmatario nel 1995 del manifesto "Passaggio di Frontiera" con Il Centro Studi Marche di Senigallia.
Tra le mostre personali:
- 2020 Lecco, Galleria Melesi, (“Never Alone”), a cura di Cristina Casero, catalogo Galleria Melesi; Bergamo, Bergamo Arte Fiera, Studio Berné, catalogo Berné-Ciquadro
- 2018 Milano, PhotoFestival, Galleria Spaziotemporaneo, (“Fotografia dell’arte e sull’arte 1988-1993”), a cura di Roberto Mutti
- 2017 Milano, Mia Photo Fair, Studio Berné, (“Percezione del paesaggio”); Lecco, Palazzo delle Paure, “Don MIlani a Barbiana: il silenzio diventa voce”, (“Luigi Erba Un eterno presente”)
- 2016 Savignano sul Rubicone, Consorzio di Bonifica, SIFEST “Alea iacta est XXV”, (“Luigi Erba Momenti di un percorso”), a cura di Mario Beltrambini, catalogo Pazzini; Lecco, Circolo Figini, (“Luigi Erba e Pio Tarantini, Memorie industriali tra Lecco e Milano”), a cura degli autori
- 2015 Lecco, Palazzo delle Paure ("L’altrove qui"), a cura di Barbara Cattaneo e Roberto Mutti
- 2014 Bazzano, Valsomaggia (B0), Rocca dei Bentivoglio (“Un luogo sull’altro”); Milano Photo Festival, Galleria Bellinzona (“Lo scatto e l’ombra”), a cura di Roberto Mutti, catalogo ed. Photo Festival
- 2013 Lecco, API, (“Paesaggi ex paesaggi”); Nettuno, Photofestival "Attraverso le pieghe del tempo", ("Dialettica dei luoghi" catalogo Lisa Bernardini -a cura- ed. L’occhio dell’arte, Nettuno); Milano, Milan Image Art Fair, (Con- Temporary Art Gallery Paola Sosio catalogo Roberto Mutti, ed. Mia, Milano)
- 2011 Como, Francesco Corbetta Studio, (“Un luogo sull’altro”); Milano, Milan Image Art Fair, (Galleria Melesi catalogo Roberto Mutti, ed. Mia, Milano)
- 2010 Massa Marittima, XVIII Toscana Foto Festival (“Interfotogrammi 1987-93”)
- 2008 Milano, Fotografia Italiana, “Camera chiara, camera oscura”; Sesto San Giovanni, Fototeca Tranquillo Casiraghi (“Uno scatto dopo”, Premio “Pino Fantini”)
- 2007 Lecco, API e Galleria Melesi ( “Lecco: archeologia di un paesaggio”)
- 2005 Seriate, Sala Virgilio Carbonari (“Uno scatto dopo”)
- 2004 Chiasso, Cons Arc (“Dialettica dei luoghi”)
- 2003 Chiareggio (Sondrio), Tròna (“Fotografia di montagna, due stagioni 1970-1990); Milano, NEWold Camera (“Interfotogrammi”)
- 2002 Sondrio, Galleria Credito Valtellinese di Palazzo Sertoli, (“PERSONENATURACITTA’ ”); Bergamo, Centro Olim (“Nel paesaggio”)
- 2000 Morterone (Lecco), Palazzo Comunale (“Tra i ponti, le fonti e le fontane”)
- 1999 Lecco, Biblioteca Civica ( “Frasnida, Fotografia come emozione della memoria”); Sesto San Giovanni, Villa Visconti d’Aragona (“Premio Quasar”)
- 1998 Milano, Spazio Foto San Fedele, (“Work in progress”)
- 1997 Lecco, Galleria Melesi
- 1996 Pavia, Castello Visconteo-Santa Maria Gualtieri, Pavia Fotografia
- 1995 Robbiate, Arte Spini (“I dittici di Mario Cresci e Luigi Erba”)
- 1993 Berlino, Aroma Photogalerie; Parma, Coppa d’Oro Arti Visive
- 1991 Sesto San Giovanni (Milano), Villa Zorn
- 1989 Como, Ex Chiostrino di S. Eufemia, (“Il catalogo della memoria”)
- 1988 Morterone (Lecco), Associazione Amici di Morterone (“Frasnida tra documento e trasfigurazione”)
- 1987 Bellano (Lecco), Chiesa S.Nicolao (“Artegiovani”)
- 1985 Lecco, Biblioteca Civica “U.Pozzoli”; Vercurago, Biblioteca Civica (“Venticinquefotografie”)
- 1982 Lecco, Eurocar
Tra le mostre collettive
- 2020 Benevento, Chiesa di S.Sofia, (“VIVI visioni virtuali”), a cura di Enzo Carli; Milano, Spazio Eventi Palazzo Pirelli, (“Beyond Photography, La fotografia di ricerca in Lombardia e in Italia negli anni ‘70”), MIA Photo Fair, a cura di Elio Grazioli
- 2019 Merate, Spazio Arte,(“La Bellezza Resta”), a cura di Simona Bartolena e Luigi Fettolini; Arcore, Villa Borromeo d’Adda, Heart (“I temi dell’Arte, Paesaggio”), a cura di Simona Bartolena, cat Heart ; Savignano, Vecchia Pescheria, (“Antologia. Trent’anni di cultura e immagini”), Associazione Cultura e Immagine
- 2018 Lugano, Wopart, Nicoletta Rusconi Art Projects (“Viaggio nel tempo: una storia attraverso le immagini”); Bibbiena, Centro Italiano della Fotografia d’Autore, (“70° Viaggio nella Fotografia Italiana 1948/2018”); Senigallia, Palazzo del Duca,(“Archivio dell’autoritratto”); L’ Aquila, Palazzetto dei Nobili, (“La Bellezza resta”) a cura di Simona Bartolena; Bergamo, Arte Fiwera, Galleria Sabina Melesi
- 2017 Olgiate Conturbia (Varese),Cascina Maria,(“ La collezione di Nicoletta Rusconi”); Abbiategrasso (MI), Alzaia Naviglio Grande, “germinale”, a cura di Elisabetta Longari
- 2016 Genova, Palazzo Ducale,(“Flashback Fotografia di sperimentazione italiana 1960-2016”), a cura di Sabrina Raffaghello, Roberto Mutti, catalogo Gli Alberi; Milano, Palazzo Serbelloni, (“Personaggi e Paesaggi d’Italia Fotografie d’autore”), cat. Associazione Amici di Edoardo, Christies’s
- 2015 Milano, Fondazione Corrente (“Corrente e dintorni”), a cura di Roberto Mutti; Vimercate, Heart Spazio Vivo (“Quinto Elemento/ Elementi”), a cura di Simona Bartolena, Armando Fettolini, catalogo Heart ; Milano. Milan Image Art Fair, Stand BNL; Trevignano, Villa Onigo (“L’autoritratto nella fotografia contemporanea”), a cura di Francesca della Toffola, Giorgio Bonomi, idem catalogo Trevignano Fotografia; Lecco, Palazzo delle Paure,(“Nuovi allestimenti di Fotografia”); Bologna, Artefiera, Stand Con-Temporary Art Gallery Paola Sosio
- 2014 Savignano, Vecchia Pescheria Galleria dell’Immagine, (“Venticinque”), Circolo Cultura e Immagine;
Milano, Spazio Ostrakon, (“Vere finzioni”), a cura di Pio Tarantini, catalogo A.G.Favia- Modugno (Bari);
Lecco , Museo Palazzo delle Paure, (“Morterone: una soglia poetica, Natura Arte Poesia”), a cura di
Epicarmo Invernizzi e Francesca Pola, catalogo Associazione Culturale Amici di Morterone; Milano, Spazio
Cappellari-Spazio Oberdan, (“Sguardi Rivelatori”), a cura di Roberto Mutti; Luoghi diversi-febbraio/novembre (“Materie”), a cura di Heart Vimercate, idem catalogo; Bologna , Galleria Santevincenzidue (“Slow Photo Project, Della lentezza in fotografia”), Artefiera Bologna, catalogo Pazzini Editore
- 2013 Lecco, Galleria Melesi (“Spirito Creatore”); Torino, Fusion Gallery, (“Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea”, a cura di Giorgio Bonomi); Fabriano, Museo della Carta, ( “Passaggio di Frontiera”- catalogo, Galliano Crinella, ed. Quattroventi Fabriano-Tecnostampa Loreto) ); Lecco, Museo Palazzo delle Paure, (“Riflessi della fede nell’Arte Contemporanea”- catalogo Gianluigi Daccò, Barbara Cattaneo, ed. Cinquesensi, Lucca ); Saronno, Il Chiostro, (“Arte e Antropologia: opere ed esperienze negli anni Settanta”, a cura di Cristina Casero e Sara Fontana); Parma, Mercanteinfiera, (“Le immagini, il tempo, una retrospettiva”, a cura di Fabio Castelli); Milano, Spazio Cappellari, (“L’idea e la forma. Dialoghi tra fotografia e design”- catalogo Roberto Mutti); Seriate Bergamo, Sala Virgilio Carbonari, (“Con gli occhi degli altri – La collezione fotografica di Roberto Mutti” – catalogo Roberto Mutti)
- 2012/2013 Gorgonzola Milano, M&D arte, (“I fotografi”- catalogo, Flaminio Gualdoni, ed. M&D arte- Silvia Editrice )
- 2012 Milano, Spazio Oberdan, (“L’idea e la forma. Dialoghi tra fotografia e design”); Lecco, Torre Viscontea, (2012” CREATIVIXLECCO” cat. Michele Tavola, ed. Giornale di Lecco); Vimercate, Heart Spazio Vivo, (“Colori-il bianco”- cat. autori vari, ed. heart book pulsazioni culturali, Vimercate); Lecco, Torre Viscontea, (“ArticoloQuattro, 9 artisti interpretano il valore della nostra Costituzione”- cat.Simona Bartolena, Lecco); Savignano Sul Rubicone, Galleria dell’Immagine Vecchia Pescheria,( “Ricomporre il paesaggio Osservatorio Rubicone”)
- 2011 Milano, Scoglio di Quarto, (“Auguri Italia 150 anni di Unità” – cat. Roberto Mutti); Lierna (Lecco), “Lacustre 6 nel Castello” - cat. Annamaria Isacco)
- 2010 Milano, Galleria BelVedere, (“Fotografia contro la leucemia”); Malgrate, Quadreria ("Omaggio a Morlotti" - cat. Simona Bartolena, .ME.DE.A edizioni d’Arte); Trevigano, Villa Onigo ("Tracciati Visionari");
- Seriate, Sala Virgilio Carbonari (“ASAV 2004-2009/Opere acquisite alla collezione pubblica”)
- 2009 Verona, Scavi Scaligeri –Alinari Sole 24 Ore, (“Dalla Fotografia d’Arte all’Arte della Fotografia”); Artverona: (“Dalla Fotografia d’Arte all’Arte della Fotografia”) e Galleria Melesi; Savignano sul Rubicone, Galleria dell'Immmagine Vecchia Pescheria ("Singolare Plurale"); Torino, Artissima, (“Dalla Fotografia d’Arte all’Arte della Fotografia”- Alinari); Milano, Photoshow (“PhotoNoema Fotografia del Pensiero”);
- 2008 Milano, Galleria San Fedele (“Ma liberaci dal male”); Galbiate (Lecco), Villa Bertarelli (“Dindonlarte”); Lecco, Torre Viscontea, (“CREATIVIXLECCO”)
- 2007 Genova, Loggia della Mercanzia (“Interrotti Transiti- la fotografia italiana negli anni Settanta”); Biella, Palazzo Boglietti (“Carosello Italiano Contemporary Art”); Pavullo nel Frignano (Modena), Galleria Civica (“Acqua”); Verona, Artverona (“Le Stanze della fotografia”)
- 2006 Milano MIART e “Fotografia Italiana Arte Contemporanea” (“Venti inediti”); Saint Tropez “Fotografia Italiana”; Milano, Ristorante Orti di Leonardo (“Tra natura e città”)
- 2005 Milano, MIART
- 2004 Vittuone (Milano), (“Premio Parati”)
- 2003 Pordenone, Galleria Teardo; Milano, MIART
- 2002 Foiano, (Foiano Fotografia)
- 2001 Zilina (Cecoslovacchia), Museo d’Arte Moderna e Contemporanea; Serra San Quirico, (“Premio Casoli”); Lecco Galleria Melesi (“Nel segno del paesaggio”)
- 2000 Milano, Triennale (“Chiaroscuro della violenza”); Lecco, Galleria La Nassa, Pusiano, Veduggio (“Intorno a Segantini”)
- 1999 Savignano,Vecchia Pescheria (“Archivio del Territorio”); Milano, Galleria Gonda (“Il viaggio”); Milano, Posteria (“Christmas Cards”); Sesto San Giovanni, Villa Visconti d’Aragona (“Premio Quasar”)
- 1998 Torino, Fondazione Italiana per la Fotografia (“I volti della paura”)
- 1997 Torino, Galleria Fiaf (“I Fotografi del Centro Studi Marche”)
- 1996 Milano, Spazio Arte San Fedele (“Corpo e Spirito”); Brescia, Museo Ken Damy (“Oltre la cornice”); Modena,Galleria Civica d’Arte Moderna (“Modena per la Fotografia”); Colorno (Modena), Coperto Aranciaia (“Camera Works-Dieci anni di fotografia”)
- 1995 Il Cairo, Galleria Istituto Italiano di Cultura (“Il paesaggio nella fotografia d’arte italiana contemporanea”); Colorno (Modena), Aranciaia (“L’Opinabile”); Ancona, Studio KN e Senigallia, Palazzo del Duca (“Passaggio di Frontiera”-“Manifesto dei fotografi del Centro Studi Marche di Senigallia”); Cupramontana (Ancona) (“Bartolini rivisitato”); Torino, Galleria Fiaf (“Geografie dell’immaginario”)
- 1994 Rozzano (Milano), Cascina Grande, (“Paesaggi di Lombardia”); Bergamo, Esposizione Paola Tognon (“Sfiorati 22 artisti in una casa”); Morbegno (“Tre fotografi a Palazzo Malacrida”); Schio, Palazzo Comunale (“Un sistema integrato”)
- 1993 Milano, Spazio Foto San Fedele (“Affacciarsi sull’abisso”); Milano, Archivio di Stato (“7x7 Vizi Capitali”); Sondrio, Palazzo Sertoli e Verona, Casa di Giulietta (“Il bacio”); Morbegno, Sala Pretura, (“Ambiente e lavoro nelle Alpi”)
- 1992 Senigallia, Rocca Roverasca (“By pass di gruppo”); Milano, Spazio Via Vico (“Sessanta e dintorni”); Curno (Bergamo), (“Scatto doppio- L’idea degli anni ’60 nelle immagini dei fotografi italiani”)
- 1991 Lucca, Fondazione Ragghianti (“Otto autori”); Milano, IF Immagine fotografica, (“L’occhio degli altri”)
- 1990/91 Tokio, Sapporo, Osaka, Fukuoka, Nagoya, (“Fotografia soggettiva italiana”)
- 1990 Torino, Centri di attività sociali Fiat, (“Documento e soggettività”); Maiolati Spontini, Chiesa della Cancellata (“151”); Cascina (Pisa), (“Fotografia come linguaggio”)
- 1989 Montedinove (Ascoli Piceno), Centro Studi Marche e Castel di Sangro (Aquila), (“Emergenza Fotografica”)
- 1988 Varese, Villa Recalcati (“Foto d’Autore”); Colonia, Photokina (“Fotografia Soggettiva Italiana”); Màcon (Francia), Maison de la Cultura, (“Un gout d’Italie”)
- 1987 Milano, Sicof (“La Famiglia”)
- 1984 Courmayeur, (“La fotografia italiana in prospettiva”)
- 1983 Milano, Spazio Foto San Fedele, (“Folklore e tradizioni nelle regioni d’Italia”)
- 1974 Singapore, (“1st International Students Photographic Salon”); Meidenhim-Brenz (Germania Occ.), (Biennale Giovani Autori)